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Tipicoatipico, la nuova storia dei souvenir

Tipicoatipico Lanificio Leo

In principio era il souvenir. Quell’oggetto di uso comune, capace di raccontare un luogo e le sue tradizioni. Quel qualcosa che, di solito, si porta via dopo un viaggio. Per ricordarlo.
Oggi invece è il protagonista di un progetto di design dal mood contemporaneoTipicoatipico. Una collezione work in progress ideata da Lanificio Leo, opificio-museo e lab di sperimentazione tessile di Soveria Mannelli (in provincia di Catanzaro).

Tipicoatipico Lanificio Leo
Il servizio buono. Design Aldo Presta

Tipicoatipico parte dalla ricostruzione di un immaginario iconografico legato alle identità delle regioni italiane, per provare a declinare un concetto di tipicità del luogo in modo nuovo, ironico ed in chiave contemporanea.


Il risultato è la creazione di una nuova e affascinante forma del souvenir, che prende vita attraverso l’uso di parole, segni, disegni, messaggi (a volte) provocatori, che vanno a decorare in modo inusuale oggetti che fanno parte della nostra vita quotidiana, come book shopper, grembiuli, strofinacci da cucina oppure originali tovagliette da picnic.

Tipicoatipico Lanificio Leo

La modalità narrativa è oltremodo speciale: si basa sull’utilizzo della xilografia handmade a ruggine su tessuto, per provare ad indagare – con una tecnica che unisce alla perfezione un mezzo di stampa retrò a font contemporanei – tutte le potenzialità espressive della grafica applicata ad una tecnica tradizionale ma di forte personalità.


Ogni pezzo della collezione Tipicoatipico è realizzato in modo artigianale, utilizzando tessuti in fibre naturali prodotti nello stabilimento-museo di Lanificio Leo. Ogni tessile è prodotto con telai degli anni ‘40 del novecento usando filati di lino e cotone.


Il processo di produzione utilizzato per creare ogni complemento d’arredo ti fa fare un salto indietro nel tempo, lungo più di mezzo secolo: si usano stampi in legno e una pasta inchiostrante a base di farina, aceto e ossido di ferro, frutto di una ‘ricetta’ e di una preparazione che si tramanda sul territorio di generazioni in generazioni.


La stampa sul tessuto avviene pressando, con l’ausilio di un pesante mazzuolo di legno, le matrici lignee, una dopo l’altra, su corposi tessuti in fibre naturali accuratamente selezionate.


Lanificio Leo ha iniziato a produrre manufatti con la tecnica a ruggine grazie alle conoscenze che le sono state trasferite dalla famiglia Visini, una delle più autorevoli tra gli stampatori romagnoli. Oggi tutte queste tecniche rivivono nei tessili di Tipicoatipico.


Ancora oggi Lanificio Leo conserva nel proprio archivio storico oltre 200 stampi intagliati nel legno di pero con iconografie magno-greche e bizantine. Tutti questi stampi vengono utilizzati per realizzare i prodotti della collezione tradizionale Icone Archetipe di Lanificio Leo.


L’imperfezione dei disegni, che alcuni prodotti possono avere, è quindi preziosa, poiché è dovuta alle lacune degli stampi, causate dal tempo e dall’uso, lasciate come allora proprio per testimoniare la continuità e l’autenticità del processo produttivo.


Lanificio Leo, grazie ad un approccio design-oriented orientato all’innovazione e alla sperimentazione in ambito tessile, ha rimesso in essere un processo di produzione “low technology” che si basa sul riutilizzo di macchinari di fine dell’ottocento, che oggi affiancano macchine più sofisticate. Tutte le sue collezioni di homewear sono quindi un mix perfetto tra valore delle tradizione e ricerca di design contemporaneo.

E una storia affascinante da raccontare.

Tipicoatipico Lanificio Leo

Foto: credits Lanificio Leo

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